Il Comitato Direttivo Centrale di ANM (Associazione Nazionale dei Magistrati) ha nominato, come nuovo presidente dell’Associazione, Cesare Parodi. Questi, che appartiene alla corrente “Magistratura Indipendente”, sostituisce Giuseppe Santalucia che appartiene alla corrente “Area”.
Che saranno mai queste correnti di ANM? Le elenchiamo:
Area: Magistratura democratica più Movimento per la giustizia – I Verdi – Articolo 3 (sinistra); Unità per la Costituzione (centro); Magistratura indipendente (moderati); Autonomia e Indipendenza (indipendente).
Sembra proprio una differenziazione basata sulla ideologia e sulla politica.
Ora, ci hanno insegnato che la Magistratura è “autonoma e indipendente”.
Allora ci si deve domandare come farebbe un Magistrato a coniugare la “autonomia e indipendenza”, che gli è stata assegnata dalla Costituzione a esclusiva garanzia del cittadino, con una propria ideologia politica, cioè con un pregiudizio? Non è forse, questo, un grave motivo di preoccupazione popolare?
La ideologia politica condiziona fortemente argomentazioni, tesi e sentenze e conduce, quasi sempre, al conflitto.
Infatti, sono ben note le lotte intestine fra le correnti di ANM, a dispetto di meriti e capacità, per occupare posizioni come i vertici delle Procure, delle Direzioni distrettuali antimafia e dei Tribunali. La motivazione appare ovvia: il controllo degli uffici che contano assicura le relazioni d’influenza sulla politica e può, per di più, agevolare un eventuale percorso del Magistrato verso le Istituzioni. In questo senso, non è un mistero, sono molto attivi i Magistrati iscritti alla corrente Area, spesso accusata di essere fortemente legata alla sinistra e ai centri sociali.
Se quanto qui scritto fosse appena vero, allora la stessa esistenza della ANM dovrebbe essere messa in discussione in una attenta analisi giuridica di timbro costituzionale. Infatti, l’esperienza di vita ci insegna che quando due persone si “mettono d’accordo”, siglano un “patto”; e a questo si attengono nelle loro future iniziative. Ciò, è di tutta evidenza, accade anche fra le persone con il ruolo di Magistrati che, con il solo accordarsi, tradiscono la prerogativa costituzionale di “autonomia e indipendenza”. Infatti, si mette a rischio la correttezza della “applicazione della legge” cui la Magistratura dovrebbe essere votata e, per la quale, viene lautamente retribuita.
Le contraddizioni, però, non finiscono qui.
La ANM si definisce una associazione libera di cittadini, benché cittadini speciali. Questo è l’alibi usato per contrastare le accuse di “tracimazione” nei poteri legislativo ed esecutivo definiti dalla Costituzione. Come libera associazione, pertanto, ANM ha il diritto a promuovere “iniziative di rivendicazione” di equivoco carattere sindacale, in effetti politico, nel tentativo di influenzare la formulazione delle leggi. Dice il Parodi: “Sappiamo che le leggi le fa il Parlamento, le decide il Governo, ma come tutti gli altri cittadini possiamo dire la nostra e far valete le nostre ragioni”. Tuttavia, come magistrati, dispongono di armi di pressione di massa e di convincimento che un cittadino normale non ha. Lo Statuto della ANM, al primo comma dell’articolo 2 che definisce lo scopo della associazione, recita: “dare opera affinché il carattere, le funzioni e le prerogative del potere giudiziario, rispetto agli altri poteri dello Stato, siano definiti e garantiti secondo le norme costituzionali”. Sembra che la ANM tema che i Magistrati possano essere privati della loro prerogativa di “autonomia e indipendenza”, ben assicurata dalla Costituzione. Ma se qualcuno si permettesse, delittuosamente, di calpestare tale prerogativa, ciascun singolo Magistrato non avrebbe il diritto e l’obbligo di denunciare il delitto alla Corte Costituzionale, ed ottenere soddisfazione? La impressione è che non si fidino nemmeno di sé stessi.
E’ fuori dubbio che si sia ingenerata totale confusione nell’equilibrio dei tre Poteri costituzionali: ciascuno tracima negli altri. Ciò avviene a tutto discapito del cosiddetto “popolo sovrano” che, guarda caso, avendo delegato, non ha voce alcuna in capitolo e viene sistematicamente dimenticato, offeso e vilipeso.
Serve forse una dimostrazione di questo scenario degenerato?
La diciamo in fondo all’articolo.
Chi è Cesare Parodi? 63 anni, è procuratore aggiunto al Tribunale di Torino, iscritto da sempre a Magistratura Indipendente (MI), la corrente più antica, più a destra e la più votata nelle recenti elezioni interne. Infatti, all’elezioni per il direttivo. MI ha ottenuto la maggioranza di 2.065 preferenze su 6.857 a fronte di una platea di circa 9300 Magistrati. Anche lì dentro, in ANM si registra uno “slittamento a destra”.
Quali sono stati i primi atti di Parodi, appena eletto?
Intanto ha confermato lo sciopero delle toghe del 27 febbraio. E, poi, ha detto:
“Chiederò in tempi brevi un incontro con il Governo. Non possiamo rinunciare a nessuna strada per la difesa della magistratura”.
Di rimando, il Presidente del Consiglio, a corredo delle usuali felicitazioni per la elezione: “Accolgo con favore la richiesta di un incontro col Governo che il Presidente Parodi ha già avanzato e auspico che, da subito, si possa riprendere un sano confronto sui principali temi che riguardano l’amministrazione della Giustizia nella nostra Nazione, nel rispetto dell’autonomia della politica e della magistratura”.
Ecco qui la dimostrazione promessa che sa di comico se non fosse tragico.
Il presidente (benché magistrato) di una libera associazione di cittadini, per rivendicare proprie pretese sindacali che, però, si riferiscono all’ Ordinamento di un Potere della Stato (Magistratura), incontra il Potere Esecutivo dello Stato (Governo) su questioni di competenza del Potere Legislativo dello Stato (Parlamento). L’incontro certifica la lotta per la supremazia fra Poteri dello Stato.
Ci si capisce, forse, qualcosa di diverso? Si, ci si capisce che l’Italia vive un momento drammatico più che trentennale. Ci si capisce come ci sia bisogno di profonde riforme non solo delle leggi, ma anche di quella primaria che va sotto il nome di Costituzione. Ci si capisce come sia necessario un riequilibrio dei Poteri. Ma, soprattutto, ci si capisce quanto sia necessaria una riforma dei cervelli e dell’Etica.
Antonio Vox