Germania, una questione tutta nuova, anzi antica

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In Germania si sono tenute le elezioni. Il partito maggiormente suffragato è stato il Cdu. In realtà per quel partito -pur in crescita rispetto alle precedenti elezioni- è stato uno dei peggiori risultati di tutti i tempi. Ancor peggio è andato il partito socialista che ha governato fino a ieri che è divenuto terzo partito in una competizione elettorale dove sono andati a votare più dell’80% degli aventi diritto; assieme a lui sono andati a fondo gli altri alleati della coalizione di governo. Potremmo intendere questo esito come un “no” a tutti i partiti vecchio stampo da parte di un elettorato che è accorso numeroso a dirlo alti e forte. Successo invece per l’estrema destra che pare abbia convinto alcuni milioni di astensionisti a uscire dall’ignavia e tentare questa nuova strada.

I commentatori si stanno scatenando per interpretare questi dati e riempiranno i giornaloni delle loro considerazioni ma a noi interessa il futuro e sembra che si vada verso l’alleanza tra socialisti e democristiani. Per non ospitare nell’esecutivo l’estrema destra votata da vari milioni di elettori preferiscono unirsi. I vecchi partiti dominatori dei palazzi lasciano nel dimenticatoio le divisioni -che li hanno contrapposti anche nella recente competizione elettorale- e per non essere estromessi dai Palazzi e quindi morire subito, preferiscono una più lenta agonia. Niente di nuovo per noi italiani che abbiamo vissuto e viviamo ancora la stessa esperienza con gli ex comunisti ed ex democristiani in innaturale convivenza da decenni, ma vi è una differenza. Mentre in Italia si galleggia sempre perché non contiamo nulla, per la Germania la cosa è differente: cosa faranno adesso che lo scenario internazionale è completamente differente? La guerra in Ucraina e le sanzioni continueranno? sembra di si e non si capisce perché e cosa intendono guadagnarci.

Né si capisce come si possa ignorare la contrarietà dell’elettorato nella continuazione della precedente linea politica…con il rischio molto concreto di ulteriormente premiare l’odiata destra estrema. Perché delle due l’una: o si va incontro alla domanda popolare di rinnovamento facendo un enorme sforzo di analisi della odierna società ed economia (e quindi se indovini forse sopravvivi) oppure insisti in una direzione ormai bocciata dalla gente e dalla storia e ti suicidi lentamente…cosa evidente in Italia ove addirittura il maggior partito che stacca nettamente tutti gli altri è proprio l’astensionismo.

Per meglio chiarie la gravità del fenomeno ormai globale della avversione profonda e diffusa verso il sistema e la sensibilità sinistra si deve por mente ad alcuni “certamente”: certamente si deve pensare alle questioni belliche e agli eccidi ormai quotidiani in molte parti del mondo; certamente ci si deve chiedere il perché tanto disastro senza peraltro contropartite chiare; certamente si deve rispondere alla vocazione escludente della moderna economia supertecnologica; certamente si deve rispondere al bisogno di maggiore rispetto verso la classe media; certamente si devono arginare le libertà delle grandi imprese e la loro capacità di dominare anche le istituzioni più grandi;…cioè ci si deve dare un progetto di società ed economia ove la competizione non può essere più una legge assoluta, la tecnologia va governata ed arginata se non fermata, il globalismo reinterpretato,…cioè serve una teoria tutta nuova che la destra non ha ancora ma è in attesa di elaborarla; serve fermare il suicidio collettivo progettato dal politicamente corretto.

Chi lo vorrà fare?

Canio Trione

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